Descrizione
Ciò che l’umanità è oggi rappresenta il risultato di millenni di tentativi ed errori attraverso i quali si è prodotto il sistema di scienza e conoscenza, di cultura in senso lato, che caratterizza ciascuno di noi e l’umanità in generale.
Affermare che l’errore costituisce elemento essenziale per lo sviluppo personale e comunitario, senza esprimere, almeno in questa sede, giudizi di valore, è quindi affermare il vero.
Proprio come ci insegna, si creda o meno, la parabola evangelica nella quale si racconta degli scribi e farisei che condussero a Cristo una donna colta in adulterio, chiedendogli che cosa dovessero fare, posto che la legge mosaica comandava venisse lapidata, ai quali Cristo, chinato, si mise a scriver a terra col dito, poi, alzatosi, disse loro: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra”, chinandosi ancora a scrivere in terra. A quella risposta, a uno a uno, posti di fronte alla responsabilità della propria coscienza, tutti si allontanarono e Cristo, rimasto solo con la donna, le disse: “Donna, dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata? Neppure io ti condanno, và e non peccare più”.
Non è dato sapere cosa Cristo scrivesse per terra, ma il gesto, senza intenti esegetici, è di grande significato, quanto e forse più delle domande e delle risposte.
Doverosamente e senza pretesa alcuna, non essendo il Sindaco né Salomone né Cristo, ho aderito alla richiesta di un incontro, tenutosi mercoledì alle ore 16.30 nel mio ufficio, con la partecipazione del Signor Antonio Montonato, del Reverendo Parroco della Trasfigurazione Don Gionatan De Marco e della persona che ha fatto da tramite, finalizzato al chiarimento di una questione che ha caratterizzato, soprattutto sui social e due organi di stampa che l’hanno ripresa, benchè per aspetti diversi, il dibattito cittadino nel corso dell’ultimo mese.
Non si è trattato di un processo, e mai lo avrei consentito, ma di un civile confronto richiesto dal Parroco e condiviso dalle parti, nel corso del quale il Signor Montonato ha rappresentato le motivazioni della sua iniziativa sulla pagina Web “La Critica” - iniziativa non nuova, posto che, ancor prima dell’avvento massivo dei social, aveva dato vita, da segretario cittadino di Alleanza Nazionale, all’organo di stampa regolarmente autorizzato e registrato presso il Tribunale di Lecce “LA CITTA’ di TAURISANO” - e Don Gionatan ha fornito le spiegazioni del proprio operato, dichiarando il primo l’assenza di intenzioni persecutorie o offensive ed il secondo un difetto di attenzione e prudenza.
Il chiarimento, per libera scelta delle parti, si è concluso con una stretta di mano.
Ogni cittadino è libero di valutare e pensare come riterrà. Affermo solo, a margine dei fatti, che Taurisano è stata, è e sarà una Comunità vivace, forse anche polemica, ma sono convinto che il confronto sia un fattore, al netto del pettegolezzo, di crescita individuale e sociale.
Per ultimo, nelle tre Amministrazioni da me rappresentate, dal 2001 al 2011 e dal 2021 ad oggi, si è sempre operato nel rispetto del cavouriano principio del “libero Stato in libera Chiesa”, senza ingerenza alcuna e nel rispetto della laicità dell’Amministrazione, al di là della personale convinzione religiosa, assumendo scelte e decisioni volte alla tutela del bene e dei legittimi interessi della Città, anche in materia di feste religiose a rilevanza esterna. Lo testimoniano fatti e procedimenti, ai quali è garantito l’accesso.
Quanto al Regolamento diocesano in materia di feste a rilevanza esterna, solo nel 2009, a fronte della dichiarata rinuncia, resa dall’allora Priore della Confraternita di Santo Stefano e dell’Immacolata, del Comitato costituito allo scopo di organizzare i festeggiamenti civili del Santo Patrono, l’Amministrazione assunse doverosamente l’onere di farsene carico, non direttamente ma tramite la Pro Loco. Per il resto e sino allo scorso anno i Comitati Festa sono sempre stati costituiti nel rispetto del Regolamento diocesano vigente, anche quando la Confraternita di Santo Stefano e dell’Immacolata risultava, non per decisione del Sindaco, commissariata. Nessun incarico, quindi, è mai stato conferito “ad personam”, tanto meno a genitori di consiglieri comunali, per la organizzazione di feste religiose a rilevanza esterna.
Ciò detto, non compete al Sindaco sollecitare risposte a missive. Decide chi direttamente interessato.
Quanto al tema dell’ordine e della sicurezza pubblica, soprattutto in materia di stupefacenti, ho ritenuto chiarire che le Istituzioni coinvolte assolvono al loro compito e che, per ovvie ragioni, nessuno, tanto meno il Sindaco, nella misura in cui è istituzionalmente coinvolto, è tenuto o autorizzato a rendere pubbliche notizie ed informazioni in merito. Tutti vorremmo vivere nel migliore dei mondi, ma tutti sappiamo che così non è, e non solo a Taurisano. Dovremmo altresì sapere che molto dipende da ciascuno di noi.
“Verum et factum convertuntur”, sosteneva Giambattista Vico, e gli atti amministrativi lo testimoniano.
Dalla sede municipale, 14 aprile 2025
Il Sindaco
Luigi Guidano
Allegato: copia PDF del comunicato